Il livello dei ghiacciai in Antartide è ai minimi storici con soglie record da 45 anni. Il trend negativo è in costante crescita nel tempo.
Per il secondo anno di seguito i dati relativi all’estensione del ghiacciaio marino dell’Antartide è ai minimi storici. Il ghiaccio non è mai stato così poco da 45 anni. L’ultimo dato è stato segnalato lo scorso 21 febbraio, anno in cui si è raggiunta l’estensione minima annuale di 1,79 milioni di chilometri quadrati.
Lo scioglimento di A68
Nel luglio del 2017 A68 – un gigantesco iceberg – si è staccato dalla costa orientale della Penisola antartica. Col passare degli anni l’enorme iceberg ha galleggiato verso nord, dove si è definitivamente sciolto. Si trattava di un iceberg enorme, con una superficie di 6mila chilometri quadrati. Con il suo scioglimento, nell’oceano si sono riversati circa 150 miliardi di tonnellate di acqua dolce, ovvero 150 chilometri cubici d’acqua.
Si tratta di un trend negativo destinato ad aumentare nel corso degli anni, a causa del surriscaldamento globale dilagante. Il National Snow and Ice Data Center (Nsidc) dell’Università del Colorado a Boulder ha reso noto – attraverso un bollettino ancora provvisorio – il trend negativo in costante crescita. Si tratta di dati approssimativi, in quanto “il cambiamento dei venti o la fusione alla fine della stagione potrebbero ridurre ulteriormente l’estensione del ghiaccio antartico”.
Ad oggi, nel 2023, l’estensione minima del ghiaccio marino ammonta a 1,05 milioni di chilometri quadrati in meno rispetto alla media calcolata sul periodo 1981-2010. La media è stata inoltre raggiunta con tre giorni in anticipo: la situazione peggiora considerevolmente ed in un tempo sempre minore.
Secondo uno studio del Cnr, pubblicato già due anni fa. “Entro il 2050, o anche prima, il ghiacciaio sarà praticamente scomparso”. Stiamo assistendo ad un grave fenomeno di riscaldamento globale che ogni giorno si intensifica sempre più. Nelle Dolomiti lo scioglimento dei ghiacciai ha provocato tragedie come quella del 3 luglio a Punta Rocca.
Sopra i tre metri, i valori registrati sono di molto sopra la norma. La situazione è fuori equilibrio. Secondo gli esperti, “Il ghiaccio è come una lente, grande spessore solo al centro, ma il detonatore è stata l’acqua di fusione”. Stando agli studi effettuati dagli studiosi, entro i prossimi 25-30 anni il ghiacciaio della Marmolada non esisterà più.